mercoledì 10 febbraio 2016

La dritta / Locanda senza camere ma di Gusto, Anima il sud di Milano. Gran pesce, grazie a don Alfonso

Ritratto di Venere Micieli e Alfonso Trezza, del ristorante Anima del gusto

La vecchia trattoria non c’è più, in quest’angolo della Milano meridionale, al suo posto la nuova (presunta) locanda. Si passa così dalla cucina lombarda e popolare del Morivione a quella mediterranea dell’Anima del gusto, che si presenta appunto come “locanda di charme”, anche se poi camere non ce ne sono. Poco male, in compenso ha tutti gli atout di una cucina di mare d’impronta campana, schietta e talvolta raffinata, anche se non mancano i piatti terragni.
L’Anima ha due anime, Venere e Alfonso. La prima, dolce e sorridente, si occupa degli arredi, della mise en place e di far accomodare i clienti ai tavoli. La seconda, più fumantina e coinvolgente, dirige i fornelli, ma non disdegna di inoltrarsi in sala a illustrare le pietanze ai clienti. Alfonso Trezza,
Tagliolini al nero di seppia
con pomodorini e alici di Cetara
salernitano di Vietri sul Mare, si dichiara autodidatta, ha fatto esperienze qua e là, poi ha deciso di mettersi in proprio, o meglio in società con Venere Micieli per proporre la sua cucina. Che è di sostanza, di sapori decisi senza troppi voli pindarici, ma di accostamenti equilibrati e quasi sempre azzeccati. Così il cartoccio di polipetti con lenticchie una volta aperto si rivela semplicemente delizioso, il calamaro ripieno di porcini inaspettato e gustoso.
La carta non è certo sterminata (bene così) e contempla cinque o sei piatti per ogni voce. Fra gli antipasti, da citare ancora il baccalà, con cipolla di Tropea oppure con crema di ceci e il classico polpo arrosto. I primi di mare: succulenti tagliolini neri con pomodorini e alici di Cetara, ritorno del baccalà (alla genovese) con i paccheri, un buon raviolo di pezzogna (pagello o parago, tipico del golfo di Napoli, pesce eccellente), con gamberi e rucola (quest’ultima evitabile). Secondi non da meno, dalla zuppa di pesce ai polipetti in cassuola, piatto erede di un’ottocentesca cassuola di purpetielli (moscardini); dalla frittura di calamaretti a spillo al misto mare. Ce n’è anche per chi ama la terra: carpaccio di chianina e imperdibile culatello Vinappeso, uno splendido salume…veronese, stagionato nell’Amarone e nel Recioto, prodotto da Vigneto dei salumi in Valpolicella (un nome un programma: www.vignetodeisalumi.it). Purtroppo anche una bresaola, ahinoi, con rucola e kiwi, ma basta ignorarla…Si ritorna al vertice con la pappardella Don Alfonso e il pacchero allo scarpariello (lussurioso mix di aglio, olio, eventuale
Antipasti di pesce
peperoncino, pomodoro e provola). Fra i secondi, tartare, filetti, tagliate, Fiorentina. Al dessert, scelta ardua fra la torta caprese al cioccolato (o al limone), e la grande pastiera napoletana. Prezzi abbastanza ragionevoli.

Info. L’anima del gusto, via dei Fontanili 2, Milano, tel. 02.89511578, www.lanimadelgusto.it. Orari: 12.30-14.30, 19.30-23.30; sabato 19.30-23.30 (domenica chiuso). Prezzi: antipasti: 12-16 €; primi, 12-16 €; secondi, 18-25 €; dessert 6-7 €. C/credito: Ae, Mc, Visa. 

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