lunedì 18 maggio 2015

Menu per orchestra: libro, CD e un concerto all'Auditorium dell'Orchestra Verdi di Milano



Involtini di scampi e verdure alla mediterranea, torta di alici, ravioli di magro. Abbinamento? Allegro, Andante sostenuto, Allegretto scherzando.
Autori: lo chef Dario Ranza (dell’hotel Villa Principe Leopoldo di Lugano), degli involtini, Bartolomeo Scappi (1570) con versione moderna di Ranza, della torta di alici, Luigi Franconi (1846) e lo stesso Ranza dei ravioli di magro. E la musica? Si tratta de Il Convegno, divertimento per due clarinetti e orchestra in mi bemolle maggiore op. 76, del 1865, di Amilcare Ponchielli.
S’intitola Menu per orchestra (L’arte culinaria dagli antichi banchetti musicali ai moderni programmi
radiotelevisivi) il volume che unisce gastronomia e musica, storia e spettacolo, cuochi del passato e chef di oggi. Il volume, edito dall’editore svizzero Armando Dadò (e distribuito in Italia da Hoepli) contiene anche un CD con le arie già citate del Ponchielli, ma anche di Richard Strauss, Verdi, Mozart, Giovanni Bottesini e Rossini. E le ricette, tanto che ognuno potrebbe farsi in casa i piatti antichi, rivisitati da Dario Ranza e poi gustarli ascoltando le musica “abbinata”.  
Le arie sono eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana, un grande complesso di cui ricorrono in questo 2015 gli 80 anni dalla fondazione. La Osi torna a Milano a tre anni dal suo debutto scaligero e si esibisce domani sera martedì 19 maggio all’Auditorium dell'Orchestra Verdi di largo Mahler, sotto la guida del direttore Markus Poschner, con il Concerto per violoncello e orchestra di Schumann, l’ouverture Le Ebridi di Mendelssohn e la Sinfonia n. 8 di Dvorak (prevendita online su www.vivaticket.it o alla biglietteria dell’Auditorium, tel. 02.83389401).
Il volume Menu per orchestra non è stato semplice da compilare. Si sono dovute unire le competenze di Giacomo Newlin, giornalista della Radiotelevisione svizzera, enogastronomo, con quelle di Marta Lenzi Repetto, esperta di storia della gastronomia e del costume e di Anna Ciocca-Rossi, musicologa. Ne è venuto fuori un libro di oltre 250 pagine, di gradevole, ma anche dotta lettura, che racconta di come gastronomia e musica siano state nel passato forme di spettacolo al servizio dei potenti, per non
Tortino di alici salate
parlare dei musicisti–gourmet, da Rossini e i suoi famosi tournedos a Verdi, che quando andava in tournée si portava sempre dietro la spalla di San Secondo (inteso come salume). La parte finale è specificamente dedicata al menu, estratto da piatti storici di famosi cuochi del passato, con ricette originali anche in versione moderna, e alla scelta musicale. Un volume certo frutto di un lungo confronto fra gli autori (Anna Ciocca-Rossi in particolare) e l’Orchestra della svizzera italiana, ma che non sarebbe stato possibile concepire senza il concorso della Corsi, la società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera italiana e la stessa Rsi.
Abbinamento cibo-musica, dunque, ma infine, dopo ogni ricetta, anche quello col vino: ticinese, perché l’enologia del cantone negli ultimi 15 anni ha fatto passi da gigante, specializzandosi nel vino merlot. Una chicca di poche centinaia di bottiglie, anche il Merlot che proviene dal minivigneto della Villa Principe Leopoldo, e che si può gustare solo sul posto, nel suo ristorante (16 punti della guida Gault&Millau), dove impera e governa magistralmente Dario Ranza.

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