lunedì 19 gennaio 2015

L'olio (extravergine) è un brivido caldo



Ohibò, anche l’olio ha un lato erotico? Che sia il lato B? Non scherziamoci troppo, gli organizzatori di Olio Officina Food Festival lo prendono sul serio (che non vuol dire seriosamente), tanto da farne il tema della kermesse che si svolge a Milano dal 22 al 24 gennaio: L'Olio alimenta l'eros. “Tema senza tempo”, sostiene Luigi Caricato, oleologo, scrittore, inventore e organizzatore della manifestazione: “È la testimonianza di come un prodotto antico come l’olio da olive, alimento con oltre sei millenni di storia, vada vissuto e considerato al di là del proprio ambito normalmente circoscritto alla sfera
alimentare, entrando così in una prospettiva più ampia”. E spiega ancora che le voci di filosofi, nutrizionisti, cuochi, artisti, storici, antropologi, produttori e analisti sensoriali s’intrecciano e creano un ambiente, dove saperi e sapori si confrontano per offrire nuove visioni e prospettive inedite sulla nostra cultura sociale e conviviale.
Al Palazzo delle Stelline (corso Magenta 61), la prima novità di questa quarta edizione, olivicola, olearia, extravergine (avrà a che fare con l’Eros, anche questa tipica definizione?) è
un’installazione multidimensionale allestita nella sala Chagall, dal titolo Oleum. Olio a quattro schermi, che consente ai visitatori una totale immersione nelle emozioni legate all’atto del produrre olio, un viaggio sensoriale – tattile, olfattivo, visivo e uditivo - dall’oliveto al frantoio.
Si amplia l’imprescindibile scuola di assaggio, con degustazioni guidate non solo di oli extravergini, ma di semi (però “nobili”: lentisco, sesamo, vinacciolo, zucca), aromatizzati, in blend ma anche di aceti balsamici, di olive da tavola, spesso accostati a finger food oliocentrici (definizione misteriosa, ma promettente). Ospite internazionale sarà il Marocco, regionale la piccola Basilicata con i suoi grandi oli, da olive interessanti come la delicata ogliarola del Vulture.
E l’Eros? Giovedì 22 lo storico dell’agricoltura Alfonso Pascale indagherà il rapporto tra pasto e sesso, i parallelismi nelle modalità di consumo. La sensualità del cibo e dell’atto del cucinare è il tema di un incontro a più voci, venerdì 23, in cui Giovanna Ruo Berchera, Simona Lauri e Giuseppe Capano affrontano i canoni di seduzione dell’olio. Mentre lo chef Shekkar Reikki presenta la sua cucina indiana seduttiva, fatta di profumi e cultura millenaria, altamente sensuale. Da non perdere giovedì 22 alle 20,30 il Tango argentino con Osvaldo Roldan e Laura Borromeo e la voce di Carola Nadal.
Il Festival chiude sabato 24 alle 20.30 con un recital musicale a ingresso libero (fino ad esaurimento dei posti): Osti sull’orlo di una crisi di nervi. Parole e canzoni per raccontare il bizzarro mondo del food. Luca Sandri e Marisa Della Pasqua accompagnano gli spettatori in un viaggio nei misteri buffi della cultura enogastronomica italiana, con pensieri, parole, canzoni (da Fred Bongusto a Giorgio Conte, da Mina a Gorni Kramer), attraverso le parole di Valerio Massimo Visintin, tratte dal libro omonimo e riadattate per il teatro.
Olio Officina Food Festival: al palazzo delle Stelline, corso Magenta 61, Milano. Ingresso giornaliero 15 €. Tutto il programma, info e prenotazioni sul sito: www.olioofficina.com

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